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  • Damiano Cecchelin

La tecnica dello Spolvero su vetro di Murano, Venezia.

Aggiornamento: 16 ott 2021

Andrea Pozzo: gesuita, architetto, pittore, decoratore e teorico dell'arte italiano di fine 1600. In uno dei suoi scritti "Perspectiva pictorum et architectorum" (1693-98) descriveva così la tecnica dello spolvero:

Ne’ disegni di cose piccole basterà fare uno spolvero, che si fa con far spessi e minuti fori ne’ contorni con sopraporvi carbone polverizzato legato in uno straccio che sia atto a lasciar le sue orme meno sensibili. Ciò da’ Pittori si chiama spolverare.
Spolvero di Antonio Cecchelin Chiesa delle Madonna della Salute. Venezia

Lo spolvero è l’operazione del riportare il disegno in scala 1:1 su una nuova superficie utilizzando un foglio di carta o cartone bucherellato lungo le linee di un disegno.

La tecnica prevede che il foglio precedentemente bucherellato venga appoggiato sulla superficie e che quindi si batta con un tampone impregnato di polvere di carbone, pigmento o, nel caso di superfici come il vetro, borotalco, lungo il contorno bucherellato del disegno stesso: l’impronta dell’originale verrà così riportata sulla nuova superficie grazie al passaggio della polvere dai fori.


Spolvero di Antonio Cecchelin: Veduta della Chiesa delle Madonna della Salute. Particolare

I decoratori del vetro artistico di Murano a Venezia come Antonio Cecchelin hanno usato questa medesima tecnica tradizionale per anni. Partendo da un progetto su carta lo si trasferisce con uno spolvero su vetro. è un procedimento molto efficace nella sua semplicità.


La parte più tediosa consiste nel bucherellare le linee del disegno, questa azione veniva fatta tradizionalmente a mano. Mio padre, negli anni ottanta decise che era tempo di velocizzare questo processo e usando un motorino elettrico di una vecchia macchina da cucire, creò un sistema veloce di ottenere gli spolveri dei propri disegni in tempi ridotti.

Spolvero di Antonio Cecchelin: Veduta della Chiesa delle Madonna della Salute. Particolare

Già Cennino Cennini (fine sec. XIV) parla di “spolverare” in relazione alla pittura su tavola, mentre Filippo Baldinucci (1681) così definisce la voce spolverizzare:

Vale ricavar collo spolvero, che è un foglio bucherellato con ispilletto, nel quale è il disegno, che si ricava, facendo per que’ buchi passarvi polvere di carbone o di gesso legate in un cencio, che si chiama lo spolverizzo.

In altre lingue lo spolvero è conosciuto con i seguenti termini:

Francese: Poncif - Inglese: Pouncing - Spagnolo: Estarcido - Tedesco: Lochpause.


Link Esterni. Bibliografie e fonti:
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